Fonte dell’immagine:https://www.bisnow.com/chicago/news/coworking/chicago-firm-ranks-high-on-list-of-unpaid-creditors-as-wework-bankruptcy-unfolds-121554
Azienda di Chicago in alta posizione nella lista dei creditori non pagati mentre il fallimento di WeWork si sviluppa
Chicago, Illinois – La recente bancarotta della società di coworking WeWork ha scatenato un’ondata di preoccupazioni tra i creditori non retribuiti. Tra di loro, una società di Chicago si è posizionata in cima alla lista dei creditori maggiormente colpiti.
Secondo quanto riportato da un articolo pubblicato sulla piattaforma di notizie Bisnow, la società di architettura e design locale, Olson Kundig, ha subito personalmente gli effetti negativi della situazione di WeWork. Con un’indennità non pagata di oltre 28.000 dollari, l’azienda di Chicago si è classificata al secondo posto nella lista dei creditori di WeWork, giusto dietro una società di New York che reclama un ammontare molto più elevato.
L’indennità non pagata riguarda il lavoro svolto da Olson Kundig a favore di WeWork per il progetto di ristrutturazione di un edificio nell’area di Chicago. Nonostante il completamento del lavoro, il pagamento da parte di WeWork non è mai stato effettuato. Questa mancanza di compensazione ha messo sotto pressione l’azienda di architettura locale, che ora lotta per coprire le spese e cercare giustizia legale.
L’articolo di Bisnow evidenzia anche la difficoltà di diversi altri creditori non retribuiti nell’ottenere i fondi a loro dovuti da WeWork. La bancarotta dell’azienda ha mostrato una serie di debiti non saldati e il conseguente isolamento dei crediti commerciali.
WeWork, ora in bancarotta, è stata una volta considerata una dei pionieri del settore del coworking e aveva guadagnato un’enorme popolarità a livello globale. Tuttavia, rallentamenti nella crescita e problemi finanziari hanno portato l’azienda sull’orlo del fallimento.
Mentre il processo di bancarotta di WeWork si svolge, sarà interessante vedere come verranno affrontati i creditori non retribuiti e se riusciranno ad ottenere una compensazione per i servizi resi. Nel frattempo, aziende come Olson Kundig e molti altri rimangono in sospeso, sperando di poter recuperare l’indennità che è loro dovuta.