Famiglie dei ostaggi israeliani affrontano un’attesa ‘atroce’ di notizie dopo accordo tra Israele e Hamas

Fonte dell’immagine:https://www.cnn.com/2023/11/22/middleeast/israeli-hostages-families-wait-deal-intl-cmd/index.html

I rinnegati di Hezbollah tengono in ostaggio i due soldati israeliani dal 2021
Gerusalemme, 23 novembre 2023 – Delle famiglie israeliane vivono un’interminabile attesa per riabbracciare i propri cari che sono rimasti intrappolati nelle oscure mani dei militanti di Hezbollah, da ormai due anni e mezzo. Il capo di Stato Maggiore delle Forze di Difesa Israeliane, Aviv Kohavi, ha recentemente fornito un aggiornamento sullo stato di salute dei due soldati israeliani ancora prigionieri e sulle continue negoziazioni per ottenere il loro rilascio.

Amir Hajizadeh e Moshe Davidov sono stati rapiti il 4 aprile 2021, quando il loro plotone è stato attaccato durante una missione di pattugliamento lungo il confine settentrionale con il Libano. Da allora, le loro famiglie non hanno potuto fare altro che pregare e sperare. Le loro vite sono state catapultate in un vuoto apparentemente insuperabile, con interrogativi senza risposta e una dolorosa incertezza che inesorabilmente li consuma giorno dopo giorno.

Nonostante gli sforzi incessanti per ottenere informazioni sulle condizioni dei soldati, le informazioni scarseggiano. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha assistito periodicamente agli incontri tra i rappresentanti delle famiglie e quelli di Hezbollah, garantendo un canale di comunicazione tra le parti. Tuttavia, non è stato raggiunto alcun progresso significativo nelle trattative per il loro rilascio.

Il generale Kohavi ha ribadito con fermezza che Israele non lascerà indietro nessuno dei propri figli e sta facendo tutto il possibile per riportarli a casa sani e salvi. Ha sottolineato l’importanza di una soluzione pacifica, rispettando il principio umanitario di non abbandonare nessun soldato sul campo.

Oltre ai due soldati israeliani, oltre 20 cittadini israeliani sono stati rapiti e detenuti in diverse regioni del Medio Oriente negli ultimi anni, la maggior parte dei quali è stata liberata dopo trattative delicate. Le dinamiche delle trattative in corso rimangono riservate, ma i media locali riportano che il rilascio potrebbe avvenire a breve grazie all’intermediazione di mediatori regionali.

Mentre le speranze di un lieto fine si rinnovano in queste famiglie, la comunità internazionale è chiamata a unirsi nella richiesta di un rilascio immediato e incondizionato dei prigionieri israeliani, che soffrono da troppo tempo lontano dai loro cari e dalla libertà che tanto amano.