Fonte dell’immagine:https://sfstandard.com/2023/10/13/san-francisco-tech-splunk-sued-sexual-harassment/
San Francisco – Un’azienda tecnologica di San Francisco, Splunk, è stata accusata di molestie sessuali in una denuncia legale presentata da una dipendente. La causa, presentata presso il tribunale dello Stato, afferma che l’azienda ha tolto potere, dignità e opportunità di crescita alla querelante.
Secondo quanto riportato dall’avvocato della denunciante, la dipendente ha subito una serie di molestie sessuali da parte di un supervisore maschio. L’accusa sostiene che l’azienda non ha preso alcuna misura correttiva nonostante fosse stata informata delle condotte inappropriate del supervisore e delle ripercussioni negative subite dalla denunciante.
Pare che nell’ambiente lavorativo vi fosse una cultura di tolleranza per tali comportamenti da parte dei superiori, il che ha generato un ambiente poco sicuro e minaccioso per le dipendenti.
Secondo le informazioni fornite dalla querelante, quest’ultima avrebbe subito molestie sessuali che andavano da continue osservazioni improprie fino ad atteggiamenti fisici non voluti. Questi abusi avrebbero reso l’ambiente lavorativo soffocante per la dipendente, che si sentiva vulnerabile e incapace di svolgere il proprio lavoro in modo adeguato.
La denuncia chiede un risarcimento danni per i gravi disagi subiti dalla dipendente a causa delle molestie sessuali e del fallimento di Splunk nel garantire un ambiente di lavoro sicuro. L’avvocato della querelante ha sottolineato l’importanza di progetti di prevenzione e politiche aziendali volte ad evitare situazioni simili in futuro.
Splunk, fondata nel 2003, è conosciuta per offrire soluzioni software che consentono alle aziende di analizzare e interpretare grandi quantità di dati. L’azienda ha una solida reputazione nel settore tecnologico di San Francisco, tuttavia, le recenti accuse di molestie sessuali minacciano di compromettere la sua immagine.
Al momento, Splunk non ha rilasciato alcuna dichiarazione sui fatti esposti nella denuncia. Saranno ora i tribunali a stabilire la veridicità delle accuse e a pronunciarsi in merito al risarcimento richiesto dalla querelante.