Fonte dell’immagine:https://www.theguardian.com/technology/2023/oct/23/china-launches-tax-investigations-into-apple-iphone-maker-foxconn
La Cina avvia un’indagine fiscale contro l’iPhone maker Foxconn, fornitore di Apple
Pechino, 23 ottobre 2023 – La Repubblica Popolare Cinese ha ufficialmente avviato un’indagine fiscale contro Foxconn, l’azienda produttrice di iPhone, che è uno dei principali fornitori della società statunitense Apple. L’obiettivo di questa inchiesta è verificare eventuali illeciti fiscali commessi dalla multinazionale taiwanese.
Secondo quanto riportato dalle autorità cinesi, l’indagine ha preso il via in seguito a segnalazioni anonime che avrebbero evidenziato possibili irregolarità fiscali all’interno delle operazioni di Foxconn. Gli investigatori statali si stanno concentrando sull’esaminare le dichiarazioni dei redditi e i documenti finanziari dell’azienda, al fine di individuare eventuali violazioni dei regolamenti tributari cinesi.
La notizia dell’indagine ha causato un’immediata caduta del valore delle azioni di Foxconn sulla borsa di Taiwan. Gli investitori internazionali temono gli effetti negativi che questa situazione potrebbe avere sulle attività dell’azienda e sulle sue relazioni con uno dei suoi principali clienti, Apple.
Foxconn, che ha sede a Taipei, è un colosso della produzione elettronica, noto soprattutto per essere il principale produttore degli iPhone di Apple. La società impiega centinaia di migliaia di lavoratori, soprattutto in Cina, dove opera con numerose fabbriche. L’azienda ha recentemente ampliato la sua presenza in diversi altri paesi, allo scopo di diversificare la sua catena di approvvigionamento.
Sebbene le autorità cinesi abbiano avviato l’indagine, non è ancora chiaro se saranno elargite multe o se verranno intraprese azioni legali particolari. Tuttavia, in caso di provata colpevolezza, Foxconn potrebbe subire pesanti sanzioni finanziarie in virtù delle leggi fiscali cinesi.
Sia Foxconn che Apple hanno rilasciato brevi dichiarazioni, ribadendo il loro impegno a rispettare le leggi e a cooperare pienamente con le autorità cinesi durante l’indagine. È importante sottolineare che, al momento, non è emersa alcuna prova concreta di comportamenti illeciti da parte dell’azienda taiwanese.
Gli analisti economici tengono sicuramente d’occhio questa vicenda, che potrebbe avere importanti ripercussioni sul mercato globale dell’elettronica e sul rapporto tra Cina e Stati Uniti.