Fonte dell’immagine:https://www.foxnews.com/us/2-new-york-hospitals-resume-emergency-admissions-cyberattack
Due ospedali di New York riprendono le ammissioni di emergenza dopo un attacco informatico
New York, Stati Uniti – Dopo un attacco cibernetico che ha causato la sospensione delle ammissioni di emergenza, due importanti ospedali di New York hanno annunciato di aver ripreso le operazioni normali.
Secondo quanto riportato, gli hacker hanno preso di mira il sistema informatico di questi ospedali, impedendo loro di accettare pazienti in condizioni di emergenza. L’attacco ha causato preoccupazione tra i residenti e ha richiesto un’immediata risposta da parte delle autorità.
Gli ospedali coinvolti, che per motivi legali non possono essere rivelati, hanno immediatamente intrapreso azioni per ripristinare la sicurezza e l’integrità del loro sistema informatico dopo aver scoperto l’attacco. Grazie all’opera tempestiva dei team di sicurezza informatica e dei tecnici specializzati, è stato possibile risolvere il problema e tornare alle normali attività ospedaliere.
Le autorità si stanno attualmente impegnando nell’indagine per identificare gli autori di questo attacco cibernetico. Cybersecurity expert sono stati chiamati ad analizzare il sistema informatico degli ospedali al fine di prevenire futuri attacchi e individuare eventuali vulnerabilità.
L’incidente ha sollevato preoccupazioni sull’aumento degli attacchi informatici contro le infrastrutture critiche, come gli ospedali, che potrebbero avere conseguenze gravi sulla fornitura di assistenza sanitaria. Si auspica che questa situazione serva da monito per un maggiore utilizzo di misure di sicurezza informatica e per investimenti nella protezione delle infrastrutture digitali.
Al momento, i pazienti possono rivolgersi nuovamente a questi due importanti ospedali di New York per ricevere cure mediche di emergenza. Le autorità sono impegnate a garantire la sicurezza delle strutture sanitarie e ad adottare le misure necessarie per prevenire futuri attacchi informatici che potrebbero mettere a rischio la vita dei pazienti.