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Intrappolati nel caos: continue preoccupazioni per le famiglie israeliane sotto il regime di Hamas
Gerusalemme – In una situazione che sembra non avere fine, le famiglie israeliane si trovano ancora a vivere l’incubo della cattività imposta dal gruppo terroristico Hamas. L’Organizzazione Sionista Mondiale (WZO) ha sollevato forti preoccupazioni in merito alle condizioni degli ostaggi, sottolineando che il mondo deve coesistere per porre fine a questa dolorosa situazione.
Secondo fonti locali, gli ostaggi israeliani si trovano bloccati nella Striscia di Gaza, con poche speranze di essere rilasciati e riuniti alle loro famiglie. Una delle voci che si è levata più forte è quella delle famiglie, capitanate dalla madre dell’ostaggio Avera Mengistu, una cittadina israeliana di origine etiopica. In un appello toccante, ha implorato le autorità israeliane e la comunità internazionale di non dimenticare il fato delle persone intrappolate sotto il regime oppressivo di Hamas.
La madre di Mengistu ha spiegato che suo figlio, affetto da disturbi mentali, scomparve nel 2014 dopo aver attraversato il confine di Gaza. Dalla sua scomparsa, la famiglia Mengistu vive nell’agonia dell’ignoto e dell’impotenza. La madre si sente sottovalutata dalle autorità israeliane e teme che la situazione possa peggiorare.
La situazione delle famiglie degli ostaggi israeliani è condivisa anche da altre famiglie la cui condizione non è stata ancora portata alla luce. I media internazionali e le organizzazioni umanitarie continuano a sostenere le richieste delle famiglie affinché gli ostaggi possano tornare a vivere liberi e spiare finalmente i propri cari.
La lotta per la liberazione degli ostaggi israeliani è stata affrontata anche dall’American Center for Law and Justice (ACLJ), un’organizzazione no-profit impegnata nella difesa delle libertà fondamentali. ACLJ ha dichiarato che si sta adoperando per far conoscere questa grave questione a livello internazionale.
“Il diritto internazionale proibisce chiaramente le detenzioni illegali e chiediamo a tutti i paesi democratici e all’opinione pubblica di unirsi alla nostra causa per sollecitare il rilascio di questi ostaggi innocenti”, afferma il comunicato dell’ACLJ.
Gli sforzi per la liberazione degli ostaggi israeliani sono tutt’altro che facili, ma le famiglie e le organizzazioni al loro fianco non demordono, affrontando ogni giorno con coraggio. Si spera che la pressione internazionale possa portare alla liberazione di questi ostaggi e consentire loro di tornare finalmente a casa.