Fonte dell’immagine:https://nypost.com/2023/12/11/lifestyle/chronic-fatigue-syndrome-is-more-widespread-than-thought-cdc-finds-3-3m-diagnosed-or-more/
La sindrome da affaticamento cronico è più diffusa del previsto, scopre il CDC: 3,3 milioni di persone diagnosticare o forse di più.
La sindrome da affaticamento cronico (CFS) è una malattia debilitante che colpisce milioni di individui in tutto il mondo, e ora il CDC (Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie) afferma che è più diffusa di quanto si pensasse inizialmente. Secondo un nuovo studio pubblicato dal CDC, almeno 3,3 milioni di persone negli Stati Uniti sono state diagnosticare con CFS.
Fino ad ora, la CFS è stata una malattia molto controversa, spesso sottovalutata o liquidata come condizione psicologica. Tuttavia, il CDC ha condotto la ricerca più ampia e dettagliata di sempre sulla CFS, rivelando un quadro molto diverso.
Lo studio ha coinvolto un campione rappresentativo di individui provenienti da diverse regioni degli Stati Uniti, il che ha permesso ai ricercatori di ottenere una visione accurata sul numero di persone affette dalla CFS. I risultati hanno sorpreso i ricercatori, rivelando che il numero di individui diagnosticati è molto superiore alle stime precedenti.
La CFS è una malattia caratterizzata da affaticamento estremo, difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno e dolori muscolari. Questi sintomi possono rendere le attività quotidiane impossibili da svolgere per chi ne soffre, minando la qualità della vita e limitando la capacità di lavorare e partecipare alle attività sociali.
La scoperta del CDC è un passo importante per la comprensione e il riconoscimento della gravità della CFS. Il dottor Anthony Fauci, direttore dell’Istituto Nazionale per le Alergie e le Malattie Infettive, ha commentato l’impatto di questa scoperta, affermando: “Questi risultati confermano che la sindrome da affaticamento cronico è un problema di salute pubblica significativo, che richiede maggiori sforzi per la ricerca, la diagnosi e il trattamento”.
La CFS colpisce principalmente donne di età compresa tra i 30 e i 50 anni, anche se può colpire persone di qualsiasi età. A causa della mancanza di consapevolezza e delle difficoltà diagnosticate, molti pazienti hanno lottato per ottenere riconoscimento e supporto medico adeguati. Si spera che la diffusione di queste nuove statistiche porti a un’attenzione migliorata e a una maggiore disponibilità di risorse per i pazienti affetti da CFS.
Il CDC ha anche sottolineato la necessità di ulteriori ricerche per comprendere meglio le cause e i meccanismi della CFS, al fine di sviluppare trattamenti più efficaci e fornire un migliore supporto ai pazienti colpiti. Con un numero così elevato di individui affetti dalla CFS, è cruciale che gli sforzi vengano fatti per combattere questa malattia debilitante e migliorare la vita di tutti coloro che ne sono colpiti.